mercoledì 18 aprile 2007

AMORE E PSICHE

Gerarchie di pensieri e gerarchie di sensazioni.
Stupidi, ci crediamo terzi nell'organizzare la nostra vita interiore ripromettendoci di "pensarci poi" o "non è il momento per innamorarmi" senza ricordarci che la "vera vita", quella fatta di impatti e risposte e non quella fatta di ruoli, non la viviamo fuori di noi, ma dentro.
Non possiamo dunque che farci spettatori delle profonde lotte che in ogni istante si scatenano dentro di noi: non si tratta di operare una scelta razionale tra due o più possibilità ponderando pro e contro; si tratta di accettare con coraggio la scelta già operata dentro di noi, in uno stato tra il conscio e l'inconscio, uno stato emotivo che ha anch'esso una sua razionalità, senza rinunciare a perdersi in un amore folle a settant'anni o stravolgendo la propria vita lavorativa a quarantacinque per seguire la propria "vocazione" nonostante una famiglia a carico o le rate di un mutuo .
Vivere è, secondo me, rendersi conto che non deve esistere una separazione tra ciò che "siamo dentro" e ciò che "siamo fuori", ma che deve esistere un'armonia tale per cui non ci siano divergenze tra volontà e attualità.
La vita è lunga quanto l'uomo la sa vivere (penso a quanto mi basta tutta la vita e ogni cosa ogni volta che trascorro una bella giornata con il mio amore, o a quando le ore passano senza accorgersene ascoltando un cd o leggendo un libro nonostante tutte le cose da fare fuori...).
E' una banalità dire che ci sono momenti che valgono una vita intera e vite intere che non valgono nemmeno un istante, ma spesso la verità è fatta di banalità che stupidamente ripetiamo senza capire, che guardiamo senza vedere.

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